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25 Aprile

25 Apr

                                         

In paese era per tutti Pino il pigro, perché di rado tirava fuori l’armonica per concedere alla gente qualche nota in cambio degli spiccioli fuori dalla chiesa. Un barbone, sì, ma prima Pino era stato altro e bello.

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scrivere è un vizio?

14 Mar

                                      

Chiamalo!, digliene quattro, anziché scrivergli una lettera di protesta che nemmeno leggerà, mi suggerisce lei con voce ancora suadente ma io subito mi contraggo come una tartaruga nel carapace perché il tema è delicato e non so come affrontarlo. Il problema non è tanto l’idraulico che non si è più fatto vivo, quanto la critica che sottintende lei al mio modo bizzarro di comportarmi in questi frangenti: per ogni questione io prendo carta e penna anziché la cornetta del telefono. Anche ora preferirei scriverle due righe anziché sostenere con lei un dialogo che di sicuro prenderà toni più accesi.

Infatti…

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la baita del desiderio

6 Ago

                                           

Sono uomo di città, ma ho una baita malandata su in montagna, poco sopra Noasca, dove mi rifugio tutte le volte che posso. Si trova in una conca in parte occupata da un piccolo lago e nascosta al mondo da un fitto bosco di larici. Mettere gli scarponi da montagna, infilare gli spallaci dello zaino, abbandonare l’auto in paese e procedere a piedi sono un atto significativo, sento lo stacco netto con quanto mi lascio alle spalle. L’ora buona di cammino che ci vuole per raggiungerla, anche il doppio del tempo se piove o ha appena nevicato, mi permette di entrare poco alla volta in un’altra dimensione con la giusta dose di fatica.

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una colazione tedesca

23 Feb
photo by c.calati

                                          

Non occorre essere tedesco né essere in Germania, è sufficiente qualche dettaglio adatto e quel che manca aggiungerlo di buona fantasia.

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nerofumo

16 Mag
c.calati

                                                      

Una mantellina di raso nero prestata dalla nonna, un cappellaccio in disuso del papà, uno spadino di plastica, unico acquisto a dare verosimiglianza al personaggio, un sughero affumicato sul gas della cucina a disegnare baffi e mascherina attorno agli occhi sul volto infantile. Lui, al termine della vestizione, guardandosi allo specchio, più che Zorro si sentiva uno spaventapasseri, ma di quelli che non spaventano nemmeno il merlo più credulone.

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mestieri e colori (senza U*)

25 Mar
by c.calati

                          

Ecco, capiti a proposito, mi chiedi di dire dei colori e io ne approfitto per completare il discorso che facevo l’altro giorno: tra i tanti mestieri che avrei gradito fare e non so fare c’è ciò che ha attinenza con la matita da disegno o coi pennelli da pittore.

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la storia di Rado Vukotic

21 Dic
c.calati

                                                 

Non so da che parte avrebbe dovuto combattere, se coi Serbi o coi Croati, forse non lo sapeva nemmeno lui, fino a pochi giorni prima costituivano un’unica nazione. Certo è che Rado, anima girovaga, quando ha sentito aria di guerra, ha messo quattro cose in uno zaino ed è fuggito per i boschi. Aveva vent’anni, allora, baffi folti da zingaro e nessuna voglia di rischiare la pelle per una patria sconosciuta.

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alla fine ci ho provato anch’io

26 Nov
c.calati

                                   

Oltre alla soddisfazione di veder nascere  dalle mie mani un cibo quotidiano che solitamente compro al supermercato, mi affascina questa catena tutta al maschile di amici che si sono trasmessi l’un l’altro una piccola sapienza.

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narghilè

25 Mag
dal web

                                                     

All’improvviso, mentre armeggia con la pipa che ha ripreso a fumare da poco, gli torna in mente, come accadesse ora, una sera di tanti anni fa quando sua figlia ufficializzò il suo primo amore adulto. Forse perché la pipa è quanto di più assomigli a un narghilè.

Non si trovano in un luogo esotico durante un viaggio più o meno organizzato, sono a pochi chilometri da casa. Esotica è la sera e la scelta di sua figlia.

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appena prima di nascere

3 Mag
dal web

                       

Da sempre appena entrato in vasca rivivo una sensazione antica, suggestione del tempo senza tempo vissuto al principio del mio essere, quando l’acqua era il mio ambiente e la quiete il mio stato naturale. M’immergo allora totalmente a  ritrovare i movimenti fluidi, l’ovattamento ai suoni e m’immedesimo in un me stesso primordiale.

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