25 Aprile

25 Apr

                                         

In paese era per tutti Pino il pigro, perché di rado tirava fuori l’armonica per concedere alla gente qualche nota in cambio degli spiccioli fuori dalla chiesa. Un barbone, sì, ma prima Pino era stato altro e bello.

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Canal de Bourgogne (aprile 1944)

22 Apr
photo by m. pescarmona

                                   

Era una di quelle mattine di mezzo aprile in cui l’aria ancora frizzante costringe al soprabito e alla sciarpa che poi ingombreranno il braccio per il resto della giornata. L’uomo, seminascosto dietro la casupola scalcinata a ridosso della chiusa, studiava il da farsi. E intanto osservava la ragazza seduta al sole sull’erba. Accanto a lei un fagotto di cenci mal lavati. Un filo d’erba stretto tra i denti e gli occhi a fessura contro il bagliore della luce le davano un aspetto imbronciato. Non era bella, un volto dai tratti contadini e un corpo che doveva essere piuttosto tozzo, per quanto, così da seduta, fosse facile sbagliarsi. La fronte breve, il naso grosso, come gonfio, non la facevano sembrare nemmeno intelligente. Eppure aveva un che di attraente. L’uomo cercò un aggettivo che la definisse meglio. Scartò sensuale, non si soffermò più di un istante su seducente, era decisamente fuori strada, voleva qualcosa di più preciso e meno impegnativo, una parola che fosse più attinente alla sua fisicità che non alla bellezza. Gli capitava spesso, quando rifletteva, di cercare il termine più adatto come se già stesse pestando sui tasti della macchina da scrivere in redazione: Ricordati, non esistono sinonimi, esiste un’unica parola esatta per ciò che vuoi descrivere, lo aveva ammonito il direttore all’atto dell’assunzione all’Eco di Digione.

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vento d’Aprile

20 Apr

Ha voce rabbiosa il vento di aprile, sembra la reazione furibonda di poteri forti e misteriosi alla leggerezza della primavera.

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vin santo

17 Apr

                                               

Rigido come uno stoccafisso, il signor Arcangelo Tripodi tratteneva a stento la rabbia per doversene stare disteso su quel lettino ondulato rivolto al muro senza poter fare nulla. Lui era un combattente, abituato a guardare in faccia le persone, le affrontava di petto, discuteva, spesso urlava, talvolta esagerava, tutto purchè alla fine della discussione lui potesse prevalere o soccombere in modo inequivocabile.

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le campagne di Francia

14 Apr

                                  

La vicinanza e il fascino dei luoghi sono state attrattive che negli anni mi hanno portato a pedalare spesso sulle strade di Francia. E per ogni escursione ho avuto un diverso compagno di viaggio, il più adatto a quel determinato paesaggio: Mauri l’amico giusto per la pigrizia dei canali, mia moglie più incline alla costa, possibilmente azzurra, Giusi propenso alla fatica dei colli da scavallare prima del mare, Toni disposto a far da jolly, valore aggiunto ad apprezzar le vigne. Di ogni viaggio conservo un’emozione differente, un’immagine particolare rimasta impigliata nella retina, dettagli indelebili che il tempo rimescola in un collage di memorie imprecise ed esatti ricordi.

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scie sceme (il contadino va in città)

13 Apr

 si sciacqua e s’asciuga, lascia l’ascia e segue la scia di chi sciama a Roma.

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la casa madre

10 Apr

                                                  

C’è questo glicine quasi secolare che è cresciuto con la casa. Noi siamo arrivati qui a cose fatte, la casa già passata da contadina a quasi signorile, il glicine ormai saldo sulle gambe.

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l’accesso negato

6 Apr

                                

Sommando liquidazione, risparmi e piccoli prestiti da parte di alcuni amici, Adele era riuscita ad acquistare una porzione della dimora signorile da poco ristrutturata e poi smembrata in cinque proprietà.

Per la cifra che aveva messo faticosamente insieme le era toccato l’appartamento più piccolo, senza diritto all’uso del giardino, il parco dicevano in paese, che si estendeva, ampio e rigoglioso, nel retro della casa. Gli altri quattro proprietari non mancarono nel tempo, di far notare ad Adele come la preclusione del giardino facesse di lei una proprietaria di serie b.

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ditelo coi fiori

30 Mar

                                         

Avevano due vite parallele che correvano in direzioni opposte, pur condividendo una meta identica, soddisfare piccoli piaceri.

Lui saliva le scale, lei le scendeva, uno diretto alla mansarda, l’altra al portico affacciato sul giardino, e raggiungevano il proprio luogo creativo, agli antipodi della casa.

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fragole a colazione

29 Mar

                                   

In questo periodo dell’anno Camillo dormiva poco e male.

Per scelta.

A tarda sera mentre tutti già dormivano, lui preparava le fragole, con una meticolosità certosina che certo avrebbe esasperato chi vi avesse assistito. Ma per sua fortuna non aveva nessuno intorno.

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